Il rosso rame è uno smalto cotto in riduzione, con un’attenta gestione del forno e della composizione della ricetta.
Ad alta temperatura, la velocità di reazione delle particelle, che compongono le materie prime dello smalto, accelera.
Certi ossidi diventano molto sensibili all'atmosfera alla quale li si sottomette, perdendo o acquistando elettroni a secondo della conduzione del forno o del raffreddamento:
in un fuoco molto ricco di aria (atmosfera ossidante) l'ossigeno in eccesso può cedere degli atomi a degli ossidi presenti nell'argilla o nello smalto.
Viceversa, in un fuoco in deficit di aria (atmosfera riducente), il combustibile non trova l'ossigeno sufficiente nell'aria del forno per bruciare completamente, e allora lo va a cercare negli ossidi presenti nello smalto e nell’argilla cambiandone lo stato di ossidazione.
Il cambio dello stato di ossidazione di alcuni ossidi (Ferro e Rame soprattutto) è il responsabile delle variazioni di colore degli smalti in ceramica.
Il Rame è particolarmente sensibile all'atmosfera di cottura.
A fine cottura può trovarsi sotto una forma ossidata (CuO) nera, verde o blu, ridotta (Cu2O) da gialla a rossa, o metallica (Cu) da rossa a marrone, indipendentemente dalla forma con cui l'abbiamo introdotta nello smalto crudo.
Il colore rosso è da attribuire alla dispersione dell'ossido rameico colloidale, contenuto in bassissime percentuali nello smalto, che interagisce con un'atmosfera di cottura altamente riducente.
Molto variabile, “lunatico”.
Ha vasta gamma di varianti (rosa, rosso pallido, fiore di pesco (peach bloom), rosso brillante, flambé, ciliegia, pelo di lepre, fino al profondo rosso “sangue di bue”).
Viene considerato uno degli smalti più difficili da ottenere ed è una sorta di “prova dei muscoli” di ciascun ceramista.